Agostino Scornajenchi (AD Cdp Ventur): il ruolo cruciale dell’IA nel futuro del mercato nazionale

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In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera e pubblicata sulle pagine online della testata il 22 luglio, Agostino Scornajenchi, amministratore delegato di CDP Venture, ha sottolineato l’importanza cruciale di aumentare i capitali privati per supportare le startup italiane. Ha evidenziato che, oltre ai fondi pubblici, il coinvolgimento dei capitali privati è essenziale per creare un ambiente favorevole all’innovazione e all’imprenditorialità. CDP Venture ha recentemente stanziato 300 milioni di euro per finanziare nuove iniziative imprenditoriali, mirate a rafforzare l’ecosistema delle startup in Italia. Questo impegno si inserisce in un quadro più ampio di trasformazione digitale e tecnologica del Paese, in cui il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) gioca un ruolo fondamentale. Il Pnrr destina risorse significative alla transizione digitale delle piccole e medie imprese, che costituiscono la spina dorsale dell’economia italiana.

Scornajenchi ha anche discusso l’importanza dell’adozione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale per migliorare la competitività delle imprese. Durante il recente convegno al Senato sul Quarto Rapporto Ital Communications-IISFA sull’Intelligenza Artificiale in Italia, Scornajenchi ha delineato un futuro promettente per l’IA nel paese. Attualmente, il mercato nazionale dell’IA è quasi inesistente, ma si prevede che raggiungerà un valore di 3-4 miliardi di euro entro il 2028. Per supportare questa crescita, CDP Venture Capital investirà 1 miliardo di euro, suddiviso in tre fasi principali: 120 milioni di euro saranno destinati alla ricerca, 500 milioni alle startup esistenti che stanno adottando l’IA e 300 milioni per sviluppare un campione nazionale.

Il rapporto Ital Communications-IISFA ha rivelato un mix di sentimenti tra gli italiani riguardo l’IA. Il 37% degli intervistati ha un’opinione positiva, mentre un altro 37% mantiene una visione neutrale e il 21% esprime paura e diffidenza. Solo il 6% degli italiani dichiara di avere una buona padronanza dell’IA, mentre il 50% afferma di saperne poco o nulla. I giovani tra i 18 e i 34 anni dimostrano una maggiore familiarità con l’IA rispetto agli adulti over 54.

L’adozione dell’IA è diffusa, con il 69% degli italiani che utilizza tecnologie basate su di essa, come assistenti virtuali e app di IA generativa. Tuttavia, l’accettazione dell’IA generativa è divisa, con il 51% della popolazione che la riconosce e una persona su due che dichiara di avere fiducia in essa. I giovani mostrano maggiore fiducia rispetto agli adulti.

Il Quarto Rapporto Ital Communications-IISFA evidenzia che gli italiani sono cautamente ottimisti riguardo l’IA, con un forte desiderio di maggior formazione e regolamentazione per mitigare i rischi percepiti, come la disinformazione e le fake news. L’impegno delle istituzioni e degli investimenti pubblici e privati sarà cruciale per trasformare queste aspettative in realtà positive per l’Italia.