Il convegno “Trasformazione digitale, dentro l’Intelligenza Artificiale”, organizzato recentemente da Adnkronos, ha rappresentato un’occasione di confronto sul futuro dell’Intelligenza Artificiale in Italia, toccando temi cruciali come le opportunità e i rischi dell’introduzione “a sistema” della tecnologia e le sfide etiche e regolamentari legate alla sua implementazione. L’evento ha visto la partecipazione di esperti del settore, rappresentanti istituzionali e operatori dell’informazione, i quali hanno discusso di come l’IA stia rapidamente trasformando il panorama informativo e tecnologico del Paese.
Tra gli aspetti più rilevanti emersi nel corso del convegno, si è parlato dell’impatto che l’IA sta già avendo sulla produzione di contenuti giornalistici. La capacità degli algoritmi di generare articoli in modo automatico solleva questioni sia sul piano della qualità dell’informazione che della tutela dei diritti di autori e giornalisti. Questo cambiamento pone in luce anche la sfida legata alla diffusione di fake news, tema delicato che, in un contesto di proliferazione di contenuti generati da macchine, richiede un controllo accurato per garantire l’affidabilità delle fonti.
Il tema delle competenze digitali è stato anch’esso centrale nel dibattito. I partecipanti hanno sottolineato come l’adozione diffusa dell’IA richieda un impegno significativo nell’aggiornamento delle competenze, sia da parte degli operatori dell’informazione che del pubblico in generale. La formazione continua, infatti, è vista come un prerequisito indispensabile per poter sfruttare al meglio le potenzialità offerte dall’IA senza però incorrere nei rischi di un uso inconsapevole o non etico della tecnologia.
Un ulteriore aspetto chiave discusso è la necessità di un quadro normativo chiaro e rigoroso che regolamenti l’uso dell’IA. In questo contesto, diversi interventi hanno sottolineato l’importanza del regolamento europeo sull’IA, noto come AI Act e della necessità di una strategia nazionale per garantire che l’Italia possa essere all’avanguardia nello sviluppo tecnologico. Tale normativa è vista come uno strumento fondamentale per bilanciare le straordinarie opportunità che l’IA offre con l’esigenza di proteggere i diritti fondamentali dei cittadini.
L’importanza strategica dell’IA per la sicurezza nazionale è stata enfatizzata da Nunzia Ciardi, Vicedirettore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. Ciardi ha sottolineato che l’IA rappresenta non solo uno strumento per garantire una difesa più efficace contro le minacce informatiche, ma anche un mezzo per monitorare in tempo reale enormi quantità di dati, consentendo così di prevenire potenziali attacchi. Ciò richiede tuttavia un’IA autonoma e sicura, addestrata con dati nazionali, per ridurre la dipendenza tecnologica dall’estero e aumentare la competitività del sistema Paese.
Infine, il Sottosegretario all’Innovazione Tecnologica Alessio Butti ha delineato le linee strategiche del governo italiano per consolidare la leadership tecnologica del Paese in ambito IA. Butti ha evidenziato l’importanza di investire sia nelle infrastrutture digitali che nella formazione avanzata, con università e centri di ricerca che giocano un ruolo chiave nella creazione di competenze specializzate. La collaborazione con aziende tecnologiche globali, come i data center di Microsoft e Amazon Web Services, è stata menzionata come una delle iniziative strategiche per sostenere questa crescita.
Il convegno ha messo in luce il ruolo fondamentale dell’IA nella trasformazione digitale dell’Italia, un processo che però richiede un equilibrio delicato tra innovazione tecnologica, regolamentazione, etica e sicurezza.