AI4PA Flash | 07.04.25 | Intelligenza Artificiale, politica e cultura: scenari, investimenti e nuove narrazioni

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Confindustria Cultura: “Sull’AI Act inaccettabili norme attuative”

Su Il Sole 24 Ore del 29 marzo, Andrea Biondi riporta la posizione critica di Confindustria Cultura e delle principali associazioni degli editori e delle industrie creative italiane contro le norme attuative dell’AI Act europeo. Le associazioni denunciano un impianto normativo che favorisce le Big Tech, indebolendo la tutela del diritto d’autore e penalizzando autori, creativi e cittadini europei. Il presidente Cipolletta chiede il ritiro del testo, definendolo sbilanciato e in contrasto con lo spirito della normativa. Tra i principali nodi: l’assenza di obblighi di trasparenza per i fornitori di IA, il mancato rispetto delle riserve di diritti e l’inefficacia dei meccanismi di garanzia previsti.

Come la Commissione europea investirà in AI e cybersecurity nei prossimi tre anni

Su Wired Italia del 1° aprile, Luca Zorloni analizza il piano della Commissione Europea per investire 1,3 miliardi di euro tra il 2025 e il 2027 nel programma Digital Europe. Questo finanziamento mira a potenziare settori chiave come l’intelligenza artificiale, la cybersecurity e le competenze digitali. Nello specifico, 104 milioni di euro saranno destinati all’applicazione dell’AI nella pubblica amministrazione e nella sanità, mentre 200 milioni serviranno a creare spazi di dati comuni per alimentare le “fabbriche dell’AI”, infrastrutture di supercalcolo a supporto di startup e imprese. Inoltre, 820 milioni di euro sono previsti per sviluppare supercomputer nell’ambito del progetto EuroHPC, con l’obiettivo di posizionare l’Europa tra i leader mondiali nelle infrastrutture di calcolo. Questi investimenti riflettono l’impegno dell’UE nel colmare il divario tecnologico con Stati Uniti e Cina, promuovendo l’innovazione e l’autonomia digitale europea.

L’Europa deve investire in ricerca e competenze per l’Intelligenza Artificiale

Su Il Sole 24 Ore del 2 aprile, Maria Chiara Carrozza e Oreste Pollicino riflettono sull’urgenza per l’Europa di rafforzare la propria capacità scientifica e industriale nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale. Mentre Stati Uniti e Cina avanzano con modelli rispettivamente flessibili e centralizzati, l’UE rischia di rimanere indietro, penalizzata da un approccio troppo restrittivo e da investimenti insufficienti. Gli autori richiamano la necessità di rafforzare la ricerca pubblica, le competenze digitali e la cooperazione tra governance, imprese e università per garantire un futuro europeo competitivo, etico e tecnologicamente avanzato nel campo dell’IA.

Ipnocrazia: quando l’IA diventa co-autrice e mostra il potere delle narrazioni

Su L’Espresso del 4 aprile 2025, Sabina Minardi svela il caso di “Ipnocrazia”, un saggio filosofico pubblicato da un inesistente filosofo di Hong Kong, Jianwei Xun. Il libro, in realtà co-creato da Andrea Colamedici con l’intelligenza artificiale, ha ottenuto grande attenzione mediatica e accademica, suscitando un acceso dibattito sul potere della narrazione nell’epoca digitale. L’opera denuncia la manipolazione della percezione operata da figure simboliche come Trump e Musk e propone una riflessione sulla “trance ipnotica” che caratterizzerebbe il nostro rapporto con la realtà. Colamedici parla della natura performativa e sperimentale del progetto, nato per stimolare un uso attivo dell’IA nel pensiero critico e nella produzione culturale. L’operazione mette in discussione i confini tra verità, finzione e autorevolezza nell’epoca dell’intelligenza artificiale.